martedì 31 luglio 2012

Gobbia, dopo il rogo i veleni

Ancora una volta, purtroppo, il Gobbia è finito sotto i riflettori per un episodio negativo. Ovvero per un caso di (molto) probabile inquinamento da sostanze tossiche. L´incriminato, se così si può dire, non è l´imprenditore di turno che fa il furbo versando liquami, ma l´incendio che nella notte tra sabato e domenica ha ridotto in macerie la galvanica della «Pbb Pasotti Barber» di via Santa Margherita, nella frazione di Sant´Apollonio.
I vigili del fuoco valgobbini, di Gardone e Brescia arrivati sul posto avevano impiegato oltre sei ore per domare le fiamme, e il timore decisamente fondato è che l´acqua degli idranti, mescolandosi per forza di cose con i liquidi industriali presenti nelle vasche, sia finita in parte proprio nel fiume che scorre sotto l´azienda, a poche decine di metri.
Per questo all´alba di domenica, subito dopo il rogo, alcuni tecnici dell´Arpa di Brescia hanno prelevato alcuni campioni dal torrente. L´incendio, come è stato scritto nell´edizione di ieri, ha provocato anche due infortunati: una coppia di anziani genitori di uno dei titolari residenti al primo piano dello stabile parzialmente intossicati dal fumo. Sul fronte dell´inquinamento atmosferico, però, l´Agenzia regionale per la protezione dell´ambiente ha scongiurato qualsiasi rischio: a preoccupare è il Gobbia, un corso d´acqua già troppo vessato.
«I campioni di acqua sono in laboratorio per essere analizzati - confermano dall´Arpa - ma ancora non abbiamo i risultati e per verificare l´impatto ambientale, finora circoscritto, bisogna aspettare i prossimi giorni. L´intervento è comunque tra le nostre priorità».
L´ente di via Cantore preferisce parlare genericamente di «metalli» senza entrare nel dettaglio di cosa è finito nel torrente; ma è facile immaginare che possa trattarsi di cromo, nichel e acidi inquinanti vari presenti nelle vasche di una galvanica.
Per l´azienda colpita, che si occupa di pressofusione di maniglie e rubinetti e impiega 14 operai, oltre al danno c´è anche la beffa dell´inquinamento incolpevole del fiume. F.Zizzo Bresciaoggi

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