lunedì 3 dicembre 2012

Gobbia sotto la lente Le guardie ecologiche con Arpa e Comune

Si sta allestendo un vero «Grande fratello» attorno al caso eterno del torrente Gobbia di Lumezzane: per contrastare i continui episodi di avvelenamento, alle quattro centraline già installate dall´Arpa un anno fa si affiancano gli occhi delle guardie ecologiche volontarie incaricate direttamente dalla Comunità montana della Valtrompia. 
L´operazione di vigilanza, lo ricordiamo, è stata avviata nel dicembre 2011, quando l´Agenzia regionale per la protezione dell´ambiente aveva lanciato in Valgobbia una sperimentazione unica in Europa, installando quattro sonde mobili in punti segreti per individuare l´origine dei veleni che fino a poche settimane fa hanno provocato schiume e colorato il torrente. L´ultimo di questi episodi, che si è ripetuto per quattro settimane ogni venerdì, proprio quando alcune aziende puliscono le vasche, aveva fatto arrossire il Gobbia; in particolare nel tratto finale verso Sarezzo. 
Le centraline sono collegate elettronicamente con l´Arpa e registrano 24 ore su 24 la conducibilità elettrica: a ogni anomalia viene inviato un sms all´agenzia che poi allerta l´ufficio Ambiente del Comune e la polizia locale. E con questo nuovo sistema, conferma l´assessore competente Andrea Capuzzi, sono già stati segnalati alla magistratura alcuni illeciti. 
E adesso, per stringere ancora la morsa, il Comune ha stipulato una intesa con la Comunità montana: un protocollo che la giunta ha recepito pochi giorni fa. In sostanza, nei casi in cui l´ufficio Ambiente non può intervenire e l´Arpa sta raggiungendo la posizione, le guardie ecologiche coordinate da Roberto Mondinelli saranno le prime a muoversi, misurando i valori nel punto indicato e risalendo la rete fognaria fino a controllare i pozzetti alla ricerca del colpevole. Anche di notte e nei fine settimana. F.Z. bresciaoggi 02/12/12

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